Mese: Febbraio 2017

C’è un posto dove vado

C'è un posto lontano dove vanno a finire i pensieri al termine del giorno. Alcuni la chiamano malinconia, altri si abbandonano semplicemente non preoccupandosi delle definizioni e si lasciano alle sue carezze, ascoltandola sussurrare. In questo posto dove non vivono semplicemente le memorie e la nostalgia ma si trasformano i fatti, le repliche dei giorni, in questo posto duro come un sasso dove sedersi al termine di un duello col giorno, si possono incontrare le certezze di cui non si parla a nessuno, le verità dalla testa dura e la saggezza di pochi gesti imparati troppo tempo fa. Nel posto della sera, a sedersi con te ci sono i colori, liberi come non lo sono mai stati prima, perché non li stai vedendo ma li hai dentro, ti stanno scorrendo nelle vene mescolandosi nel rosso del sangue, facendosi verde dei prati e blu delle acque tutte insieme, giallo dei riflessi degli occhi al tramonto o carminio come la pelle sotto l'insegna di quel locale, [...]
Continue Reading

Il posto della ceramica

Ho sempre ritenuto la casa il posto per dare un senso all'esistenza della ceramica. Non il posto giusto ma il suo, è diverso che parlare di spazio o di ambiente. Sì, la ceramica nasce come attrezzatura per la domus, senza ceramica non sarebbero esistiti vasi o scatole per vari usi e funzioni e non sarebbero stati modellati recipienti per l'acqua e l'olio o per la conservazione dei cibi. Senza ceramica non avremmo avuto l'architettura e insomma tante altre cose. Ho sempre pensato che ancora oggi la ceramica dovesse - e potesse - trovare un posto in tutte le nostre case, indistintamente, ma gli usi e i costumi sono cambiati, in ogni parte del mondo. Il debito di riconoscenza all'antico posto della ceramica lo deve la plastica, le materie plastiche in genere se vogliamo, la ceramica è il materiale plastico per eccellenza, quindi non ha a prescindere un valore aulico aggiuntivo, non è scultura, non è <cavare>, anzi, la <modellazione>, la [...]
Continue Reading

Notturno

Non c'è fine alla luce. C'è che a volte si arriva stanchi al termine del giorno. E guardi in cielo e scopri una luna, poi giri il cielo con gli stessi occhi e vedi una nuvola, poi volti lo sguardo dove è ancora più buio ed è davvero buio. Rimanere lì può significare la fine. Del giorno. O del buio. LA CASA NUOVA - Markandré Fotografia Analogica per Demo Ceramics, 2016Model Barbara Xu [su_youtube url="https://www.youtube.com/watch?v=Rhge-ZOgfsw"]  
Continue Reading

Due

Dualità. Non credo finora di aver insistito poi tanto sul concetto di dualità, almeno a parole intendo. Sì perché ogni mio progetto è duale, intendo nel suo continuo rimando alla realtà come doppia forma, uomo-donna, luce-ombra, bene-male, eros-thanatos, pianta-sezione e così via, per un sé architettonico che ne diventi metafora dal principio, durante e dopo. Perché lo spazio è architettura e io lo so che è una dura realtà, ma bisogna prenderne atto. E si deve darne atto alla vita, l'uomo non è artefice di creazioni, l'uomo costruisce o semmai <genera> imbrogli, pensieri che sanno di buono o di cattivo. Non credo di aver insistito programmaticamente nella <dualità> perché non credo ci sia rapporto preferenziale. In terra, tra esseri viventi o esseri viventi e non viventi insieme, l'uomo si regola e sa se approfittarne oppure no, c'è una fenomenologia tutta hegeliana dietro alla sostanza prima dell'idea, è duale appunto. Uomo-donna, maschio-femmina, angolo-facciata, tutto ciò che vive per mezzo dell'altro si manifesta [...]
Continue Reading