Ho pensato a tante cose, ai suoni che ha la memoria, agli uomini, alle donne, al nostro iniziare e al nostro finire, come se fossimo dominati – l’umanità – da un ciclo incessante, legato a qualcosa di regolare, quasi perpetuo ma impossibile a realizzarsi a causa della morte. Ho avuto una visione insomma, ho visto un mondo irreale fatto di soluzione ai desideri più profondi dell’umanità. Di tutta l’umanità, senza divisione tra umanità buona o cattiva, esseri umani su questa terra e basta. Niente giudizi e lo stesso carburante per tutti, la stessa idea e un unico desiderio per dare forma a quelle che ho chiamato “Macchine che vincono la morte”. Vincere la morte come paura, come insicurezza, come mancanza di qualcosa che è fortemente desiderato ma non arriva.
Insomma ho disegnato queste macchine che vincono la paura di rimanere soli e isolati.
Hanno nomi corti, facilmente pronunciabili anche dai bambini e se le vedi passare chiamale, ti risponderanno. Hanno qualcosa che stai cercando proprio in quel momento, sono infatti un dono. Concentrandosi e pensando intensamente al loro nome le si chiama, ovunque si trovino in quel preciso momento partono per raggiungerti e una volta giunte a destinazione ti passano accanto, rilasciando dentro di te ciò che hai chiesto. Le riconoscerai e ti ricorderai di loro, da subito, dopo il loro passaggio, per ciò che hai ricevuto in dono. Puoi chiedere qualsiasi cosa che non sia acquistabile col denaro, tipo la felicità, la gratitudine, un pensiero felice, il coraggio, la gioia, la volontà, amore e amicizia, puoi chiedere qualsiasi cosa sia nell’elenco di ciò che, intimamente, ti è sempre mancato e non sei mai riuscito ad ottenere. E questo perché, in fondo al cuore, ad ognuno di noi è sempre mancato qualcosa.
Ve le presento:
SE – macchina del coraggio. Infonde volontà e forza d’animo, aiuta a prendere decisioni importanti. Puoi chiamarla guardando l’orizzonte e pensando intensamente a cosa vorresti fare accadere, ovunque si trovi lei partirà subito e presto la vedrai apparire da lontano. E’ la più veloce delle macchine, si fa spingere da venti veloci e persistenti, raccoglie acqua al suo interno, che trasforma in nuvole al bisogno, e questo per ricevere altro vento o ancora acqua. Segnala il suo arrivo col vento stesso, passando tra le chiome degli alberi o fischiando tra i tetti delle case. E’ colorata, lucidissima, la sua corazza è di un materiale indistruttibile ma leggero. E’ la più alta tra le “macchine”, misura 160 metri in altezza. Sono riusciti ad effettuarne la misurazione in altezza mentre passava vicinissima al Seagram Building a NYC, sono stati stimati tre metri in aggiunta all’altezza massima del palazzo, di 157 metri quindi.
EZIO – Macchina della bontà e della gentilezza. Ezio assomiglia a un treno, è una macchina che viaggia accanto a strade ferrate e corsi d’acqua, segue sempre tracce lineari, non disdegna nemmeno lunghi sentieri o percorsi di montagna. E’ sempre indaffarata perché c’è tanto bisogno di gentilezza ed ascolto. Le persone chiamano Ezio anche solo per essere ascoltate e per poter fare un ragionamento ad alta voce con un amico, ma è un silenzioso consigliere. La presenza di Ezio trasmette conforto e porta alla chiarezza delle parole. Quando arriva Ezio un fumo bianco e denso esce dal suo “camino” e profuma di caffè, infatti tanti lo scambiano per una moka colorata. Si annuncia quindi con un rumore di locomotiva ma dolce, sommesso, come di un ricordo in lontananza. E’ lucente in lontananza ma non abbaglia, quando frena rimbalza un po’ su sè stesso e il tintinnio dei suoi ingranaggi sembra imitare una risata. La sua corazza è spesso fresca e serve pure per fare ombra all’aperto. Dicono che di notte non si muova ma che ami sostare nei pressi di piccole stazioni ferroviarie e ricoveri di locomotive storiche. Di giorno rallenta nei pressi delle stesse e fischia come una vecchia locomotiva in segno di saluto e rispetto per i suoi “parenti” terrestri. Ezio è alto 38 metri appena, la seconda macchina più piccola dopo MA.
NICO – Macchina delle storie e della memoria. Un giorno noi non ci saremo più e qualcun altro erediterà la nostra storia, le nostre vite saranno raccontate come qualsiasi evento storico, se lasceremo dei segni, anche piccoli, nell’arte, nella scienza, come negli affetti di chi ci vorrà ricordare per ciò che siamo stati. Se vuoi raccontare la tua storia o quella di chi per te è stato importante o a cui hai voluto bene allora Nico è il tuo “Mercurio”. Nico è come una biblioteca, funziona come una immensa, infinita enciclopedia di suoni, parole, musiche, immagini, volti, profumi ed emozioni. La sua memoria è prodigiosa e non si ha idea di come sia fatto il suo grande “cervello”. Nico non emette suoni propri, bensì restituisce le informazione con la stessa voce con cui gli sono state raccontate, proprio come un grande registratore. Tra l’altro Nico proietta immagini, perché può registrare qualsiasi ambiente con cui entra a contatto e lo fa con proiezioni a trecentosessanta gradi. Senza dubbio registra ciò che gli piace anche quando viaggia, gli piace regalare immagini e riprese video a chi lo chiama. Le sue stampe e la definizione dei suoi filmati superano per definizione e qualità di colore qualsiasi tecnologia ad oggi conosciuta per la riproduzione stampa e video. E’ una macchina leggera e agile negli spostamenti, ha buona resistenza anche sulla neve e valica agilmente qualsiasi montagna, anche innevata. Ama gli animali e spesso li riprende durante i suoi lunghi viaggi. Nico è presente anche nelle zone di guerra, vista la necessità dei meno fortunati di tramandare messaggi e lasciare testimonianze preziose per i propri posteri. Nico è alto 100 metri, dimensione adatta per vedere anche a lunghe distanze.
Le macchine sono ora su carta e stanno attendendo. Attendono di essere realizzate e io attendo l’occasione di poterle mettere finalmente alla luce. I disegni che rappresentano le mie “macchine” sono realizzati su un unico supporto carta da spolvero di dimensioni 300×75 cm, la tecnica è mista, grafite e pastello con alcune zone trattate a penna e pennarello pantone.